Quando la testa è ipercarica

“Non essere chi sei; sii ciò che io ho bisogno che tu sia e io ti amerò”.

Se, nella formazione del carattere, il bambino viene “usato” dai genitori per compensare i loro bisogni di grandiosità, egli creerà uno specifico blocco energetico nel corpo per difendersi dalla sensazione dolorosa di “non essere mai abbastanza” o di non essere visto e incoraggiato nelle espressioni del suo modo di essere autentico, così com’è. Questo blocco poi diventerà nel tempo un vero e proprio “pattern”, uno schema energetico che caratterizza le persone con questo tratto caratteriale predominante.

Per proteggersi da tutto questo, chi ha vissuto questo tipo di rifiuto ha spostato tutta l’energia che possiede verso l’alto, in particolare verso la testa che è ipercarica, per dissociarsi dai sentimenti dolorosi e per la necessità di mantenere il controllo di ogni situazione.

Anche il busto spesso è come “gonfiato”, quasi a dover mostrare sempre di essere “di più” di quello che è realmente. La parte inferiore del corpo è invece piuttosto priva di energia e poco radicata: è un corpo in cui una base debole deve sostenere determinazione, volontà e ambizione sproporzionati all’età.

Ecco cosa succede al nostro corpo quando ci viene negato il diritto di essere noi stessi: forti tensioni muscolari nella zona oculare e alla base del cranio bloccano il flusso delle sensazioni tra la testa e il resto del corpo, raccontando questa negazione del sé in una persona adulta, così come tensioni nella regione del diaframma e della vita che ostacolano il fluire dell’energia e delle sensazioni nella parte inferiore del corpo. Può esserci anche una rigidità nella zona delle spalle spesso tenute sollevate, come per essere sempre “all’altezza della situazione”.

Ti suona familiare? Se senti di voler sciogliere i tuoi blocchi corporei e liberare le emozioni in essi imprigionate guarda i percorsi personalizzati di bioenergetica che propongo o se hai qualche curiosità o domanda, contattami.

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