Compressione
- gerardinamaglione
- 29 mag
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 1 giorno fa

Fai fatica a dire di no? Ti capita di avvertire forti tensioni al collo e un senso di ansietà e di oppressione al petto o alla bocca dello stomaco? Ti senti invasə nei tuoi spazi?
Forse il tuo corpo sta seguendo lo schema psicocorporeo della compressione che è legato alla lesione del diritto di autoaffermarsi ed imporsi: è la “corazza” del bambino “sopraffatto”, la cui volontà è stata spezzata attraverso una rigida disciplina educativa ed un costante senso di umiliazione, o il bambino i cui confini sono stati continuamente invasi da forme di accudimento soffocanti che non tenevano in alcuna considerazione i suoi bisogni reali.
La naturale risposta dell’organismo del bambino a questa pressione ambientale è la sfida rabbiosa ma questa, in quanto inaccettabile per l’ambiente, ha dovuto essere soffocata sotto una maschera di compiacenza e remissività.
L’esito di questo processo è un corpo dove l’energia è tutt’altro che debole ma è stata fortemente compressa e “tenuta dentro”, soprattutto nel torace contratto e nella gola chiusa a trattenere l’impulso a dire “no”.
In una persona adulta, la necessità vissuta nell’infanzia di bloccare gli impulsi di rabbia e di autoaffermazione è raccontata da forti tensioni nel collo e nella gola, da scarsa energia nelle braccia e nelle gambe che di solito sono le aree coinvolte nell’espressione dell’assertività. Spesso la colonna vertebrale può essere curvata in avanti per effetto del blocco del torace e del diaframma; il bacino può essere rigido e proteso in avanti come “un cane con la coda tra le zampe”. La respirazione è spesso poco profonda soprattutto in espirazione: anche l’aria viene tenuta “dentro” come il resto delle emozioni e dei desideri di autoaffermazione.
Ti sei riconosciut@ in qualcuno di questi segnali somatici o, in generale, in questo pattern energetico?
I blocchi corporei, le tensioni croniche e i fastidi somatici ricorrenti sono messaggi dal passato che possono aiutare a leggere il presente. Se ti piacerebbe sapere come, contattami.
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