Lasciar essere: persone come tramonti
- gerardinamaglione
- 9 lug 2024
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 3 giorni fa

"Uno dei sentimenti più gratificanti che io conosca – e una delle esperienze che meglio promuovono la crescita dell’altra persona – sorge dall’apprezzare un individuo nello stesso modo in cui si apprezza un tramonto.
Le persone sono altrettanto meravigliose quanto i tramonti se io le lascio essere ciò che sono.
In realtà, la ragione per cui forse possiamo veramente apprezzare un tramonto è che non possiamo controllarlo...Non tento di controllare un tramonto. Ammiro con soggezione il suo dispiegarsi.”
Queste parole di Carl Rogers ci ricordano che uno dei motivi di malessere più comune che le persone vivono nasce dalla tendenza a mescolare il desiderio di amare con il bisogno di controllare: capita con il compagno o la compagna, con i figli, con i colleghi di lavoro, gli amici e perfino con se stessi.
Amare, tra le altre cose, implica “lasciar essere” l’altro ciò che è e apprezzarlo per questo, proprio come si apprezza un tramonto senza pretese di aggiungere o togliere la benché minima sfumatura.
E questo vale anche per l’amore e l’apprezzamento di sé che è la base imprescindibile per poter apprezzare l’altro: non è facile a volte accettare di essere così come siamo e riconoscere il nostro valore proprio per quello che siamo.
Eppure riconoscere il valore in sé di un’altra persona o di se stessi è ciò che, come insegna Rogers, la fa fiorire e ne favorisce la crescita.
Allo stesso modo, quando ci sentiamo amati e riconosciuti per quello che siamo, riusciamo a fiorire ed espanderci.
Quando sono presenti nella relazione con l’altro o con se stessi la capacità di ascoltare empaticamente, la congruenza o genuinità, l’accettazione di sé o dell’altro, diventa possibile una comunicazione valida e un cambiamento costruttivo della personalità.
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