"Le persone sono altrettanto meravigliose quanto i tramonti se io li lascio essere ciò che sono".
Queste parole di Carl Rogers ci ricordano che uno dei motivi di malessere più comune che le persone vivono nasce dalla tendenza a mescolare il desiderio di amare con il bisogno di controllare: capita con il compagno o la compagna, con i figli, con i colleghi di lavoro, gli amici e perfino con se stessi. Amare, tra le altre cose, implica “lasciar essere” l’altro ciò che è e apprezzarlo per questo, proprio come si apprezza un tramonto senza pretese di aggiungere o togliere la benché minima sfumatura. E questo vale anche per l’amore e l’apprezzamento di sé che è la base imprescindibile per poter apprezzare l’altro: non è facile a volte accettare di essere così come siamo e riconoscere il nostro valore proprio per quello che siamo.
Eppure riconoscere il valore in sé di un’altra persona o di se stessi è ciò che, come insegna Rogers, la fa fiorire e ne favorisce la crescita. Allo stesso modo, quando ci sentiamo amati e riconosciuti per quello che siamo, riusciamo a fiorire ed espanderci. Quando sono presenti nella relazione con l’altro o con se stessi la capacità di ascoltare empaticamente, la congruenza o genuinità, l’accettazione di sé o dell’altro, diventa possibile una comunicazione valida e un cambiamento costruttivo della personalità.
Commenti